Come capire se un bambino ha problemi di vista? Riconoscere i disturbi della vista nei bambini può sembrare complesso ma è possibile facendo attenzione a pochi semplici segnali.
Inoltre riconoscere la presenza di un disturbo della vista nel bambino permetterà di agire in maniera precoce, evitando disagi e fastidi.
Questo breve articolo nasce dal mio desiderio di aumentare la sensibilizzazione sull’importanza della vista, finestra sensoriale più importante per lo sviluppo e la crescita dei nostri figli.
L’evoluzione della vista nel neonato
La vista dei neonati è l’ultimo dei sensi a svilupparsi completamente. Alla nascita, per il neonato, esiste la luce, ma non ancora la nitidezza, né la profondità di campo.
La sua visione arriva fino a un massimo di 20 cm; quanto basta per percepire il volto di chi lo tiene tra le braccia e il seno da cui trarre il nutrimento.
Fino ai 3 mesi, percepisce il suo ambiente attraverso ombre e forme indistinte, ed è molto sensibile alle luci forti. Consiglio pertanto ai genitori di preferire luci soffuse e movimenti lenti.
Nel frattempo, il bambino acquisisce la capacità di fissare un oggetto in movimento (circa 4 mesi) ed espande la sua visione. In questa fase può essere normale che i suoi occhi si incrocino, in quanto non ancora in possesso del controllo sulla muscolatura.
Intorno ai 5/6 mesi è in grado di cogliere i contorni di un oggetto e a queste nuove informazioni sensoriali, si aggiunge anche la percezione del colore.
È per questo che i giochini per i bambini di quest’età sono ricchi di forme contrastanti e di colori vivaci.
L’evoluzione della vista dai 6 mesi ai 12 anni
Se quindi i primi mesi sono importanti per lo sviluppo della funzione motoria e sensioriale, il periodo, compreso tra i 6 mesi e i 10/12 anni è decisivo per il raggiungimento della stabilità visiva.
Per riscontrare l’eventuale presenza di disturbi della vista nei bambini nell’età dello sviluppo è sufficiente fare attenzione ad atteggiamenti insoliti e rivolgersi al pediatra per qualsiasi dubbio. Il compito dei genitori, in questa fase, è monitorare i comportamenti insoliti durate il processo visivo del bambino.
Disturbi alla vista nel bambino: quali sintomi?
I campanelli d’allarme più frequenti e più sottovalutati emergono durante le attività comuni che svolge il bambino, come ad esempio leggere, scrivere, guardare la televisione.
Quali sono i segnali più frequenti legati ai difetti della vista dei bambini?
Se si avvicina molto agli oggetti che osserva, reclina la testa da un lato quando scrive o disegna, o ha difficoltà nell’apprendimento necessità di un controllo oculistico per rilevare difetti o deficit visivi.
Così come la figura genitoriale, anche l’insegnate è svolge un ruolo fondamentale nella gestione del bambino con difficoltà visive; il quale rappresenta un punto di riferimento e intermediario per i genitori che si trovano a dover affrontare un iter riabilitativo.
L’importanza dei controlli della vista
Accorgersi per tempo dell’insorgenza dei disturbi della vista nei bambini può evitare una serie di fastidi correlati (posture e abitudini scorrette) ma non solo. Anche se il bambino è asintomatico è fondamentale un controllo periodico dal pediatra e dal medico oculista in quanto la diagnosi e un tempestivo trattamento entro i primi anni di vita consentono di far recuperare le potenzialità perdute spesso nella loro totalità.
Occhiali da vista per bambini: come scegliere montatura e lenti
Nel caso in cui il bambino necessitasse di correzione con occhiali da vista, è importante la scelta della montatura adatta.
Il cerchio dell’occhiale deve coprire interamente tutte le direzioni di sguardo del bambino e non deve permettergli di guardare al di fuori delle lenti.
Anche quando si parla di lenti correttive dei bambini è consigliabile il trattamento antiriflesso e la protezione ai raggi UV: fondamentale sia all’esterno, contro la luce solare, che all’interno per ripararsi da pc, smartphone e televisione.
Lenti a contatto per i più grandi
Sempre più richieste dagli adolescenti sono le lenti a contatto per utilizzo sportivo e/o nel tempo libero.
Vietato l’acquisto di lenti “fai da te” su consiglio del compagno di scuola o di palestra, poichè prima di qualsiasi applicazione è necessario consultare il medico Oculista che valuterà l’idoneità al porto delle lenti a contatto, in relazione alle differenti esigenze.
Il portatore, anche in caso di lenti a ricambio giornaliero, dovrà essere seguito da un contattologo che gli insegnerà a gestire una minima manutenzione delle lenti e a utilizzare la massima igiene nelle operazioni di applicazione e rimozione delle stesse.